WEBINAR ECM GRATIS: INVECCHIAMENTO CEREBRALE – MEDICINA PREDITTIVA, PREVENTIVA, DI PRECISIONE, PARTECIPATIVA E APPROPRIATA. Attribuiti 6 crediti ECM. Accreditato per TUTTE LE PROFESSIONI SANITARIE. Online il 21 febbraio 2023 ore 16:00 – 20:00
“Senectus ipse est morbus”, sosteneva Terenzio Afro, nel 160 a. C., per spiegare l’insorgenza, in fase di senescenza, di disturbi, malessere, patologie e limitazioni motorie, dei sensi e delle facoltà cognitive e mnemoniche. L’invecchiamento del corpo riguarda, evidentemente, anche il cervello. In particolare, scoprire di essere in maggiore difficoltà nel ricordare impegni o dati oppure percepire maggiore fatica nell’imparare nuovi concetti, è indice di un rallentamento delle funzioni cognitive e reattive correlato all’età che avanza.
Se però tali difficoltà iniziano a creare problemi nella vita quotidiana oppure impedimenti o rischi nello svolgimento delle attività abitudinarie, ci troviamo probabilmente di fronte a veri e propri disturbi neurocognitivi, condizioni patologiche non gravi ma assolutamente più serie, che necessitano di approfondimento clinico e trattamento terapeutico ad hoc, poiché tali disturbi sono ingravescenti e, nel tempo, possono innescare forme di demenza, fino all’Alzheimer.
La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e da Alzheimer Disease International una priorità mondiale di salute pubblica. Attualmente si stima che nel mondo oltre 55 milioni di persone convivono con una demenza. I dati del Global Action Plan 2017-2025 dell’OMS indicano che nel 2015 la demenza ha colpito 47 milioni persone in tutto il mondo, una cifra che si prevede aumenterà a 75 milioni entro il 2030 e 132 milioni entro il 2050, con circa 10 milioni di nuovi casi all’anno (1 ogni 3 secondi). La stima dei costi è oltre 1 trilione di dollari all’anno, con un incremento progressivo e una continua sfida per i servizi sanitari.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la Malattia di Alzheimer e le altre demenze rappresentano la 7^ causa di morte nel mondo.
Le demenze vascolari sono condizioni caratterizzate da una diminuzione delle capacità cognitive associate a un ridotto flusso di sangue al cervello, che si trova così in una situazione di carenza di ossigeno e di nutrienti. Sono considerate la seconda causa più frequente di demenza dopo la malattia di Alzheimer. La loro caratteristica principale è la riduzione delle capacità cognitive, un problema che può comparire improvvisamente, ad esempio dopo un ictus, oppure manifestarsi gradualmente nel tempo, tendendo a peggiorare.
Alla base delledemenze vascolari ci sono problemi nella circolazione del sangue nei vasi sanguigni presenti nel cervello che possono essere associati ad altre forme di demenza, incluso lo stesso Alzheimer.
Il sesso femminile rappresenta un importante fattore di rischio per l’insorgenza della demenza di Alzheimer, la forma più frequente di tutte le demenze (circa il 60%). La prevalenza della demenza nei paesi industrializzati è circa del 8% negli ultrasessantacinquenni e sale ad oltre il 20% dopo gli ottanta anni.
Secondo alcune proiezioni, i casi di demenza potrebbero triplicarsi nei prossimi 30 anni nei paesi occidentali. Il maggior fattore di rischio associato all’insorgenza delle demenze è l’età e, in una società che invecchia, l’impatto del fenomeno è di dimensioni allarmanti. Si prevede che queste patologie diventeranno, in tempi brevi, uno dei problemi più rilevanti in termini di sanità pubblica. In Italia, secondo le proiezioni demografiche, nel 2051 ci saranno 280 anziani ogni 100 giovani, con aumento di tutte le malattie croniche legate all’età, e tra queste le demenze.
Attualmente il numero totale dei pazienti con demenza è stimato in oltre 1 milione (di cui circa 600.000 con demenza di Alzheimer) e circa 3 milioni sono le persone direttamente o indirettamente coinvolte nella loro assistenza, con conseguenze anche sul piano economico e organizzativo.
Rispetto alle terapie farmacologiche, sebbene ad oggi siano in corso numerosi progetti di ricerca per individuare terapie efficaci nella cura della demenza, gli interventi disponibili non sono ancora risolutivi. Le strategie terapeutiche a disposizione per le demenze sono di tipo farmacologico e psicosociale. Ma oggi, anche e soprattutto per patologie cronico-degenerative, come le demenze, appare necessario strutturare percorsi clinico-assistenziali secondo il metodo della gestione appropriata e integrata della Persona.
Il corso di FAD Artemisia Academy, organismo della Fondazione Artemisia, vede impegnati primari esponenti del mondo scientifico ed accademico e professionisti con esperienza sul campo.
Il seminario Artemisia Academy rappresenta, pertanto, un’altra opportunità di approfondimento, confronto e qualificazione di interesse trasversale grazie ad un programma di formazione interdisciplinare e avanzato.
>> VAI ALLA PAGINA DI ISCRIZIONE >>